Si cammina lentamente ed è così che noto, sullo stipite di una porta murata nel fianco della Chiesa di S.Francesco (se ricordo bene), una piccola lapide con una scritta che racconta una storia lunga e che viene da lontano.
In memoria di / William Thomas (Bill) Anselmi / Nato ad Huntsville, Ontario, Canada / il 25 gennaio 1927 / Deceduto a Huntsville, Ontario, Canada / il 23 giugno 2012
Precedetto (!) dal padre Tommaso Anselmi, emigrato in Canada nel 1910 e figlio di Pacifico Anselmi e Caterina Rosetta da Sarnano, Italia. / Ricordato dai suoi figli: Tom (e Sharon), David (e Patricia, Lauren ed Elaine) e Robert (e Michelle), Toronto, Ontario, Canada e da questa lapide collocata qui a Sarnano il 18 settembre 2012.
Insomma racconta una storia lunga più di un secolo: Pacifico Anselmi e Caterina Rosetta di Sarnano intorno alla fine del 1800 hanno un figlio, Tommaso che, nel 1910, decide di lasciare Sarnano, la meravigliosa vista sui Sibillini, ma anche la fame e la fatica che vede nel proprio futuro e parte per il Canada e va a vivere ad Huntsville in Ontario. Qui, nel 1927, nasce suo figlio William detto Bill. Bill ha tre figli Tom, David, Robert.
Nel 2012 Bill, ormai 85enne, a giugno muore e i suoi figli, che sono sposati e gli hanno dato anche dei nipotini, partono per l’Italia a settembre portando con sé questa piccola lapide da collocare in un luogo pubblico.
Questo è quello che dice la piccola lapide, in un italiano con qualche comprensibile scivolone e dice anche qualcosa che si può dedurre da quanto c’è scritto.
Dice anche però che quel paese arroccato sui monti ai piedi dei Sibillini non è mai stato dimenticato, che Tommaso ne ha raccontato e raccontato, al figlio William detto Bill e poi ai nipotini. Racconti che sfumavano pian piano nella leggenda e nella fiaba, che sono diventati anche per Bill un ricordo come se appartenessero anche a lui che a Sarnano non c’è nato né vissuto.
Questo ricordo ormai vecchio di un secolo è ancora così caro a tutta la famiglia Anselmi, ramo canadese, che alla morte di Bill i figli decidono di riportare là dove è cominciata la storia della loro famiglia almeno un ricordo, un segno per quanto lieve e modesto di quel Tommaso, figlio di Sarnano, emigrato e di suo figlio William detto Bill. Può darsi anche che lo abbia chiesto questo gesto metafora del ritorno alla terra natale…
Una piccola lapide che lo ricordi a chi caso mai ancora sappia di lui e della sua famiglia, ma più ancora una piccola lapide che dica a Sarnano quanto Tommaso abbia amato, rimpianto, ricordato questo piccolo borgo fra i monti marchigiani. Chissà, forse Bill lo aveva chiesto ai figli, forse aveva sempre detto di voler andare a vedere la terra dei suoi… qui la mia fantasia deve fermarsi.
Ma ancora una curiosità la avrei: mi piacerebbe sapere che effetto ha fatto a questi canadesi di Toronto dal cognome italiano vedere Sarnano, le sue strade ripide, i suoi bei palazzi di cotto, le chiese millenarie con i portali scolpiti, la vista immensa dal Sibillini al mare. Chissà se hanno pensato che il bisnonno Tommaso aveva fatto bene a decidere di andarsene…
La piccola lapide è stata collocata sullo stipite della porta murata con estrema discrezione tanto che facilmente mi poteva capitare di non accorgermene. Per fortuna cammino lentamente e poi ogni iscrizione, ogni lapide, ogni segno mi incuriosisce perché penso, a ragione, che ci sia tanto da leggere, da scoprire e da immaginare.